Il Giglio, bufala per passione

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L’anno scorso a Capodanno, mi trovavo a Pomigliano d’Arco, e camminando per uno dei Viali principali non ho potutto non fermarmi nel negozio del Caseiificio Il Giglio, perché? Perché stavano inaugurando l’apertura offrendo dei piccoli bocconcini di bufala ed Edoardo, che mangerebbe mozzarella in continuazione, ha iniziato a farsi dare assaggini a profusione, mi sono così vergognata da decidere di entrare ed acquistare qualche cosa. Scelta azzeccata (come si dice qui!). Dopo aver provato i loro prodotti e fatto due chiacchiere me ne sono subito innamorata, ecco perché adesso che sono qui, voglio andare a visitare il Caseificio che hanno a Saviano, sede centrale di produzione, dove ad accogliermi c’è Giuseppina Liuzzi, con un sorriso raggiante e solare, ho solo 30 anni, ma grinta e professionalità da vendere, mi racconta la sua storia, studentessa di Conservazione dei Beni Culturali, decide di lasciare gli studi per dedicarsi a quella che lei descrive come una forte passione, le sue parole a tratti ricordano le mie quando racconto di come mi sono avvicinata alla cucina….!

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All’interno dell’azienda non si limita alla gestione, ma è parte attiva della filiera produttiva e di vendita  se necessario.

Finalmente inizia il mio giro in produzione, non sono stata mattiniera ed ovviamente, a quest’ora  il lavoro è già stato tutto fatto, qui si inizia ogni sera alle 21.30 per terminare alla mattina molto presto, in modo che i prodotti siano pronti per essere consegnati freschissimi nei due punti vendita, nei supermercati e nelle gastronomie che li distribuiscono.

Al momento i loro prodotti sono reperibili solo in Campania, si stanno attivando per la certificazione CEE necessaria per poter vendere in tutt’Italia e non solo.

Il latte viene acquistato direttamente da Mondragone, entra in produzione attraverso tubi di acciaio, (le normative sulla produzione sono rigidissime), che lo refrigerano ad una temperatura di 4°, viene trasportato nel reparto pastorizzazione, ed in seguito cagliato nelle tine, aggiungendo caglio e siero d’innesto, viene poi lavorato, agitandolo, fino a quando non “afferra”, come si usa dire volgarmente, adesso bisognerà aspettare 5 ore, prima di poter elimare il siero in eccesso, che non viene buttato ma utilizzato per la produzione di ricotta, e di panna destinata alla produzione di burro.

Per arrivare a diventare mozzarella, la strada è ancora lunga, la cagliata deve essere divisa in 4 parti, perdendo ulteriore siero, ed essere tritata e raccolta per la cottura in combecina, a circa 100° facendola ruotare con una mazza di legno e con un particolare attrezzo di legno chiamato  iorio, somigliante ad una ruota, fatta filare, eliminando altro siero.

A quest’operazione partecipano ben 3 persone. Eccoci finalmente alla formazione delle tanto amate mozzarelle, che possono essere fatte a mano, o con una macchina che grazie a rulli di dimensioni diverse.

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Le mozzarelle vengono poi passate in acqua gelida ed in seguito in salamoia, nel così detto “salsettone”, un composto acqua, sale ed acido citrico, necessario per evitare che si sfaldino.

In salamoia restano per 3/4 ore, ma come mi ricorda Giuseppina, più tempo ci restano più saranno buone!!!

Ovviamente a me non resta che assaggiare…..!

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Dopo le mozzarelle, che sono superbe, io metto sicuramente la loro ricotta, è eccezionale, rievoca in me ricordi da bambina……

Se vi capita di passare da questa parti, andati a provare i loro prodotti, non ve ne pentirete di certo! Mi auguro rimanga tutto così, e che i progetti di Giuseppina di aprire altri punti vendita si realizzino, mantenendo sempre l’artigianalità dei suoi prodotti.

Naples we are coming!

Il treno corre forte il treno adesso vola…chissà chi se la ricorda, a me piaceva tanto, è una canzone di Riccardo Cocciante che si sposa bene con la mia giornata…il quadro cambia sempre la dietro il finestrino.

Viaggiare in treno mi piace molto, si ha il tempo di pensare, di leggere, di conoscere gente nuova, storie nuove, guardare paesaggi che altrimenti non vedresti mai. Il viaggio Milano Napoli, attraversa diverse regione d’Italia, ed i colori cambiano con il cambiare di esse.

Dedicherò la settimana a ricette partenopee, avete richieste particolari?

TuttoFood eccomi in Fiera!

Con la calma della domenica mattina, ci siamo preparati per una giornata in fiera, oggi aprono le porte del TuttoFood.
Se vi dico che ho fatto colazione da McDonald’s mi seguirete ancora? Purtroppo e’ così..
La giornata non e’ delle migliori, ma ormai ci siamo abituati, la parola primavera non ci appartiene piu, conosciamo bene la pioggia invece…che sembra aver deciso di non abbandonare noi milanesi, forse per non farci sentire troppo soli.
Oggi pero’ non importa, anzi meglio, mi sentirò meno in colpa per i numerosi assaggi che mi aspettano.
Non male trovare all’ingresso sacchetti di carta riciclata con il logo della manifestazione, distribuiti insieme al vademecum degli espositori ed altre info utili

I padiglioni dedicati sono 6, divisi in:
Lattiero Caseario
Carni e Salumi
Ho.Re.Ca Food & Beverage
Multiprodotto
Dolciario
Surgelati

Iniziamo dai prodotti dolciari (pad.11), fortunatamente io non sono una golosa, prediligo di gran lunga il salato.
Gli stand sono bellissimi, grandi, puliti luminosi, ben disposti.
Si trovano i grandi marchi ma anche i piccoli produttori, da chi partire? Sicuramente dal Mondo di Laura, piccolo stand, passando e vedendo dei meravigliosi Cookis, ho pensatp “che coraggio questa ragazza tutta sola qui in fiera…” ultime parole famose! l’aspetto è deliziosamente handmade, gusto buono, ma non stiamo parlando di una ragazza che fa i dolci nel suo mini laboratorio/cucina di casa, ma di un azienda attiva dal 2009 a Roma, un vero biscottificio! I loro prodotti sono venduti nei miglio Concept Store d’Italia…vale la pena un assaggio, per più informazioni www.ilmondodilaura.com.

Merita sicuramente, ma forse sono di parte perché li conosco bene e vendo nel mio ristorante i loro prodotti l’ azienda Veggetti che nasce nel lontano 1910, e produce una vasta gamma di prodotti da forno che conservano un’artigianalità impeccabile, i miei preferiti sono i baci di dama!

Si susseguono numerosissimi produttori, potrei scrivere pagine e pagine, ma una visita speciale la meritava sicuramente lo stand Venchi

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Onestamente avrei assaggiato tutto!

Vi posto alcune foto senza entrare troppo in dettaglio

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Qui da Cova and Co….abbiamo assaggiato ottimi panettoni.

Salutiamo il reparto dolci, almeno per il momento, in realtà abbiamo concluso il nostro giro ripassandoci per una merendina!

A questo punto ad essere onesti il nostro programma di restare ordinati tra le fila dei corridoi è venuto meno, ci siamo ritrovati tra meravigliosi stand di pasta primo tra tutti a mio avviso quello della Rummo, che ha creato un vero e proprio ristorante, caldo ed accogliente.

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Crediate ci sia bisogno di spendere parole su di loro?

In Fiera hanno presentato 3 nuovi formati della linea “Le Leggendarie” Candelotti®Paccherotti®Scialatie’®, e le nuove confezioni in carta con la versatile chiusura “easy open” da loro brevettata.
“Tre formati creati nel rispetto della tradizione degli artigiani pastai campani e dei tempi lenti della natura per preservare materie prime di alta qualità  lavorate con il metodo brevettato della Lenta Lavorazione®”
Nell’accogliente allestimento Rummo lo chef Riccardo Carnevali, della Federazione Italiana Cuochi, ha presentato  nuove ricette con ognuno dei tre  formati.

Non mancava di certo la pasta Felicetti, che come i miei clienti sanno bene utilizziamo al ristorante, Filotea, con uno stand carinissimo, paste multicolore e sapore.

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Che fame!!!!!!

Devo trovare lo stand Beretta, ho un appuntamento, sono miei fornitori, e devo essere onesta, è un’azienda che mi piace molto, perché ho la fortuna di vederla da cliente non mass market, ultimamente ho acquistato un prosciutto San Daniele incredibile, hanno prodotti di moltissimi fornitori locali.  Piccola pausa nel loro enorme stand, dove possiamo rifocillarci, Edo è felicissimo, super tagliere di prosciutto cotto appena affettato! Rigorosamente senza glutine come ormai la maggior parte dei loro prodotti che non per questo perdono in sapore.

Dopo quest’appuntamento, pensiamo bene di dedicarci ai formaggi ed alle tanto amate mozzarelle! Ce ne sono di tutti i tipi e di tutte le più importanti provenienze, devo segnalare sicuramente il caseificio Giordano, l’azienda di origine Amalfitana nasce a metà degli anni ’40, adesso produce in un enorme stabilimento ad…..Oleggio in provincia di Novara, succose ecco si succose

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Altro prodotto che ho molto apprezzato, ma qui siamo in Puglia ad Andria (e già dovrebbe venire l’acquolina in bocca!), è dell’azienda Saporosa che nasce già all’inizio del ‘900.

Dopo le mozzerella mi sono dedicata alla mia grande passione, il gorgonzola anzi Il Gorgonzola!

Quindi tra i primi senza ombra di dubbio c’è lui Mario Costa, azienda che nasce già nel 1919 a Novara, e che si è conquistata negli anni onorificenze e premi ed ovviamente la stima di molti esperti e non del settore, un prodotto per amatori, meraviglioso, ne ho voglia solo scrivendone!

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Tra i vari assaggi ho avuto l’enorme fortuna di imbattermi nella Latteria di Cameri, producono un Gorgonzola piccante San Lucio, eccezionale, occorre assaggiarlo per capire di cosa io stia parlando!

Ultimo ma non ultimo l’incontro con un Blu di bufala dell’ Azienda Agricola Gritti Bruno e Alfio, sensazionale ecco si sensazionale per chi ama il sapore di blu cheese. Per chi fosse della zona loro sono a Cologno al Serio, in provincia di Bergamo ed hanno uno spaccio aperto tutti i giorni della settimana!!!!!!!

Passeggiando, passeggiando, tra un pezzettino di Grana ed uno di Parmigiano, senza nemmeno rendermene conto mi ritrovo ad assaggiare un prodotto inedito (per me), un Bonito del nord (una specie di tonno) in aceto di vino, mi ha lasciata senza parole, ho cercato di corrompere la responsabile dello stan a vendermene un barattolo (in fiera non si può) ma nulla! al momento questo prodotto, spagnolo non è commercializzato in Italia, ma mi auguro di riuscire presto a trovarlo da qualche fornitore dei più selettivi.

Pardon, l’azienda spagnola che lo produce si chiama Zallo.

Un’altra novità per la quale vorrei spendere due parole, è della Fjord, dalla quale di solito acquistiamo salmone e spada affumicati. La loro novità per la fiera, il prodotto non è ancora commercializzato, è un wurstel di salmone

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Ero titubante lo ammetto, poi ho avuto la fortuna di fare due chicchere con il responsabile di produzione, mi sono fatta raccontare come si fa e cosa ci sia dentro..tutto salmone! l’80% salmone fresco il restante 20% affumicato, no glutammato, no glutine, non viene utilizzato fumo liquido ma vengono affumicati con legno di quercia. Direi perfetto, anche soprattutto pensando a mio figlio che adora il salmone, e questa può essere una buona e comoda alternativa!

Vorrei raccontarvi ancora tantissimo prodotti provati ed assaggiati, ma per oggi direi che è abbastanza!!!

Se siete stati anche voi al Tutto Food, raccontatemi cosa avete provato di nuovo o semplicemente che vi è piaciuto in particolare!

Un sabato tra cibo e tango

E’ sabato mattina, mi piacerebbe restare a letto lo ammetto, ma il programma della giornata è fitto d’impegni, bisogna svegliarsi, armarsi di voglia di camminare, comunicare, scrivere ed assaggiare!

Non esco sola, oggi e domani Edoardo sarà con me, mi piace che si avvicini al mio mondo, è sano ed educativo. Il primo appuntamento è con amici con i quali condivideremo colazione e mattinata alla fondazione Catella, dove è di scena il Food Revolution Day.

Per colazione Denise vuole farci conoscere un posticino nuovo nel quartiere Isola, che sta diventando sempre più ricco di attrattive e punti d’incontro, una zona in continuo movimento; eccoci al “Le Pommes”, fa un pò Francia ma non troppo, carino, accogliente, personale simpatico, una vasta gamma di brioches dolci, nonostante il nostro ritardo sull’orario classico di colazione (credo fossero le 11.00), ma soprattutto una buona proposta di mini paninetti e sandwick di ogni tipo, succhi di mela ed ottime spremute, alle parete, tanti bellissimi libri di cucina. Colazione fatta, Edoardo scalpita perché il corso di cucina “Tagliatelle a colori” per bambini alla Fondazione è iniziata! Eccoci, Edo si inserisce nonostante il ritardo e grazie alla gentilezza rassicurante di Federica Buglioni, responsabile di Bambini in cucina, può iniziare a preparare la sua pasta.

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Che organizzazione e che ordine, neanche nella cucina del mio ristorante a volte si riesce a far coordinare i movimeti di tutti come sono riuscite a fare Federica e Fiorella, ma loro con i bambini sono abituate a trattare, la loro Associazione non a scopo di lucro, si occupa di organizzare laboratori per bambini e non solo.

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Ecco Federica, solare e riservata, concentrata sul suo lavoro, che svolge con evidente passione, Fiorella era occupata a seguire i bambini non ho voluto disturbala…

Edoardo era contentissimo, nonostante abbia usato delle verdure per cucinare, quasi un miracolo!!!!

Mentre il mio piccolo gigante era occupato ad impastare, io mi sono dedicata all’ascolto della di Palmo D’Onofrio, insegnante di cucina a Roma, ospite di numerose iniziative ed eventi televisivi. La ricetta che stà eseguendo è un Tiramisù ai Lampone, la procedura interessante è quella di “pastorizzazione” dei rossi d’uovo, eseguita tramite l’utilizzo di sciroppo di acqua e zucchero a 121°, importante per allontanare il pericolo di cariche batteriche indesiderate.

Palma è molto umile e disponibile, anche con me che faccio finta di non conoscerla per farle qualche domanda in più….Unica pecca, l’utilizzo della panna insieme al mascarpone, al Sud lo fanno in molti non è la prima volta che mi capita di vederlo fare, la ricetta originale risalente agli anni ’60, non la prevede affatto, come non prevede neanche l’utilizzo di alcun liquore

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Nello spazio del primo piano, ci sono diversi espositori, quello che mi faceva più gola era quello di una ragazza che ha prodotto Fregula tutta la mattina!

 

 

 

 

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Durante tutta la giornata sarà un susseguirsi di appuntamenti, bellissimo per i bambini i “giardinieri in erba” con Emanuela Bussolati, ed il corso di cucina con l’Istituto Alberghiero Amerigo Vespucci, accompagnato da ottime degustazioni!!!

Nonostante gli assaggi, ci sono bocche da sfamare! La scelta ricade subito su Omelette Baguette in via Pollaiuolo (in quale altra via poteva trovarsi?), noi siamo clienti fissi, è buono, veloce ed economico. Certo devono piacervi le uova.

Di solito cerchiamo di andarci in orari non troppo di punta perché è sempre pieno.

E’ pomeriggio inoltrato, questa sera abbiamo un appuntamento a teatro, grazie ad Alessandro, andremo a vedere lo spettacolo di Tango Macho, al teatro Nazionale, dico abbiamo perché ho deciso di portare con me Edoardo, oggi giornata da adulti fino in fondo! Lui e’ eccitatissimo anche se non ha la piu pallida idea di che cosa si tratti.

E’ ora di andare a prepararsi, in giro per la città gli eventi si susseguono…..
Sono le 20.00 puntualissimi arriviamo in Piazza Piemonte, abbiamo ancora 45 minuti a disposizione, li sfruttiamo per fare un apericena, ci diverte molto, Edo fa il suo solito show, con il titolare del locale.
20 e 40 ci fiondiamo ai nostri posti, poltronissima, settima fila, grazie ancora Ale! Lo spettacolo inizia e le emozioni si susseguono, le musiche, rigorosamente dal vivo, riempiono l’anima e vorrei non finissero mai di suonare, una musica sensuale, avvolgente, trascinante, con la mente non si e’ piu seduti ma li su quel palco a danzare con loro, ballerini e ballerine eccellenti, i loro movimenti così delicati sembrano surreali, fisici statuari, schiene perfette, sguardi che incantano…la prima ora vola via in un attimo, e con stupore vedo Edoardo divertito e molto attento.
La seconda parte riesce ad essere anche spiritosa, oltre che coinvolgente….sono le 22.30, purtroppo la magia e’ finita, per quasi due ore ci siamo estraniati completamente dal mondo, con serenità appagante.
Edoardo e’ felicissimo e adesso sa anche cosa sia il tango, certo per raccontagli le origini forse dovrò aspettare qualche anno, non quanti questo meraviglioso ballo abbia dovuto aspettarne per non essere piu considerato tabù…..

 

Bignè con paté di fegatini e sherry, panna alla zucca e zenzero fresco

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Sento tuoni nell’aria….forse meglio preparare un dolce questa sera visto il tempo che peggiora.

Comunque, ecco cosa ho tirato fuori dagli ingredienti di questa mattina.

I gusti sono sicuramente particolari ma a mio avviso si sposano bene, tendenzialmente amaro il paté, dolce la zucca, rinfrescante lo zenzero.

Ingredienti:

250 ml di acqua

un pizzico di sale

160 gr di farina 00

100 gr di burro

4 uova da 60 gr l’una

Versate in un tegame 250 ml di acqua con il burro,  ed un pizzico di sale. Non appena l’acqua inizierà a bollire, togliete il tegame dal fuoco e buttateci dentro la farina setacciata , fatelo rapidamente in modo da evitare che si formino grumi. Rimettete poi il tegame sul fuoco e, a fiamma bassa, mescolate con rapidità sbattendo con vigore il composto. L’impasto  sarà presto consistente  e morbido e si staccherà dalle pareti, formando una palla. Quando sul fondo del tegame si formerà una patina bianca, togliete l’impasto dal fuoco, e lasciate raffreddare completamente mettendolo su un piatto. Intanto sbattete le uova a temperatura ambiente in un contenitore, quindi rimettere il composto in una planetaria dotata di gancio a foglia, se avete la planetaria potete anche fare tutto a mano, e aggiungete le uova un po’ alla volta e molto lentamente al composto freddo, mescolando energicamente per incorporarle all’impasto. Non aggiungete altre uova se non saranno prima ben assorbite quelle aggiunte precedentemente. 

Adesso mettete la pasta in una tasca da pasticcere con bocchetta liscia, ricoprite una teglia di carta forno e formate dei mucchietti di pasta rotondi. Fate cuocere i bignè per 20 minuti a 200° in forno statico NON aprite il forno durante la cottura.

Io molto onestamente devo essere sincera l’impasto lo faccio con il mio Bimby.

Per il paté gli ingredienti sono i seguenti:

500 gr di fegatini di pollo o vitello

uno scalogno

un cucchiaino di capperi

3 acciughe sott’olio

60 gr di sherry

90 gr di burro

 

Fate cuocere a fuoco lento lo scalogno precedentemente tagliato a fettine, aggiungete 30 gr di burro, le acciughe ed i capperi io personalmente uso la polvere di capperi che preparo essiccandoli, lasciate sul fuoco per 5 min sempre a fuoco molto lento, aggiungete lo sherry ed i fegatini, che saranno meno forti se li avrete lasciati per un’intera notte nel latte. alzate leggermente la fiamma. Cuocete per 20/30 min.

Fate raffreddare ed appena il composto sarà tiepido frullatelo, fino a raggiungere la consistenza vellutata di un paté.

Veniamo alla panna di zucca.

Ci vogliono 60 gr di zucca e 400 di panna fresca da montare, un pizzico di sale.

Sempre utilizzando il Bimby io frullo la zucca a crudo riducendola in purea e poi la cuocio per 10 min senza aggiungere nulla.

In assenza del Bimby o di un robot molto potente, cuocete la zucca in forno e frullatela successivamente, deve risultare cremosissima.

Fate raffreddare molto bene la crema deve essere fredda. Montate quindi 400 gr di panna, con sale e due cucchiaini di crema di zucca.

La crema avanzata potete servirla insaporendola con del sale e del pepe, insieme ai bignè

Impiattiamo:

Riempite i bignè con il patè, mettete la panna in una sac a poche, e ricopriteli, grattuggiate i vostri bignè con dello zenzero fresco!

Buon appetito!!!!

 

 

Gnocchi di patate dolci con asparagina e chips di salvia

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Questa mattina alle 8.15 ero già all’Esselunga, con un occhio aperto ed uno chiuso…..ma le patate dolci le ho viste subito!!!!! Bellissime e sode! senza neanche pensare cosa avrei potuto farci, le ho messe subito nel carrello ed onestamente così ho fatto per quasi tutto quello che comperato, asparagina, tarassaco, salvia, zucca, ecc….

Mettendo le idee insieme ho deciso di preparare degli gnocchi di patate dolci con l’asparagina.

Ed eccovi la ricetta!

Ingredienti:

800 gr di patate dolci americane

300 gr di farina (anche meno)

1 uovo

50 gr di parmigiano reggiano grattuggiato

200 gr di asparagina

qualche fogliolina di salvia

parmigiano da grattuggiare qb

una noce di burro

olio evo qb

 

Prima di tutto fate bollire le patate, un consiglio, in forno ci mettono un pochino di più, ma secondo me il risultato è nettamente migliore, in questo modo si utilizza molto meno farina.

Una volte cotte, passatele allo schiacciapatate, aggiungete il sale, l’uovo e la farina, un pò per volta, in modo da cercare di usarne il meno possibile, ed il parmigiano.

Formate dei rotoli non troppo spessi e tagliate gli gnocchi.

L’asparagina io la cuocio a vapore, per 15 min, rimane bella croccante, dopodichè va tagliata separando il gambo dalla punta, il gambo va tagliato a pezzettini piccoli e punta lasciata intera.

In una padella cuocete le foglioline di salvia nel olio caldo, diventeranno croccanti.

In un’altra padella fate saltare velocemente con una noce di burro gli asparagi, cuocete gli gnocchi, che andranno scolati appena verranno a galla ed uniteli agli asparagi, saltateli per qualche secondo ed impiattate.

 

 

 

 

 

Datemi un testa!

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….e vi darò un Salmon Eggs Burger, con guancette fritte e crema di zucchine tonde.

La testa di salmone, è una delle mie ultime scoperte, inizialmente la utilizzavo solo per fare il brodo, poi ho iniziato a sperimentare. Oltre ad essere estremamente gustosa e duttile, è anche decisamente economica, un pò di food cost non ci farà male.

Per prima cosa dobbiamo preparare il pane.

300 gr di acqua

10 gr di zucchero

15 gr di lievito di birra

30 gr di nocciole tostate sminuzzate

600 gr di farina 00

15 gr di sale

1 cucchiaino di senape in grani

Impastate tutti gli ingredienti, e fate lievitare per almeno un ora.

Nel frattempo cuocete la testa di salmone al vapore, per più o meno 20 minuti, nell’acqua io aggiungo una carota, mezza cipolla, un gambino di sedano e del prezzemolo ed una buccia di limone.

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Spellate bene la testa, ed estraete senza rovinarle, le guance.

La carne del salmone va delicatamente privata dalle spine, ma non sminuzzata troppo.

Mettiamo il salone e le guance in frigorifero.

Prepariamo la crema di zucchine, tagliamo a pezzettini due zucchine tonde, le cuciamo in padella con un filo d’olio, a metà cottura le saliamo.

Vanno cotte per almeno 20 minuti, se non saranno ben cotte, quando andremo a frullarle non riusciremo ad avere una crema perfetta. Una volta frullate mettiamo da parte la crema.

Il pane dovrebbe aver lievitato, formiamo delle palline, senza pressarlo troppo, posiamole su una teglia da forno e facciamole lievitare per altri 20 min.

Cuociamo il pane a 200° per 15 min, se lo desiderate più colorito, spenellate con del tuorlo d’uovo prima di cuocere.

Riprendiamo il nostro salmone, per l’hamburger, sbattiamo un uovo ed uniamolo lentamente al salmone a pezzettini, finchè non raggiungerà la giusta consistenza, può darsi che non serva tutto l’uovo, salate e formate delle polpette che poi schiaccerete per formare degli hamburger.

Spennellate d’olio una pirofila ed infornate gli hamburger a 180° per 10/15 min.

Con l’uovo rimasto, prepariamo le guance, passatele nell’uovo e poi nel pan grattato. friggetele in olio bollente finchè non saranno ben dorate.

Non resta che impiattare, tagliate un panino a metà, adagiate sulla base l’hamburger di salmone, una macinata di pepe nero, condite con della senape in grani la parte superiore del panino e richiudete, accompagnate con le guance fritte e con la crema di zucchine.

 

 

 

Carpaccio d’arrosto, pane alle curcuma con patè d’olive nere, friggitelli e fiori di zucca croccanti

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Ricettina, veloce e tanto buona!!!!

Nel week end trascorso a Pavia dalla family ho mangiato i friggitelli, che il mio partenopeo papino non poteva farsi mancare!

Sono peperoncini verdi dolci, già sapete che li amo.

Ingredienti

900  gr di noce di vitello

una carota

un gambo di sedano

1 spicchio d’aglio

qualche rametto di rosmarino

un bicchiere di vino bianco secco (dealcolizzato sarebbe meglio)

olio extravergine d’oliva

sale

200 gr di olive nere denocciolate

200 gr di friggitelli

1 pomodoro non da insalata

4 fiori di zucca

 

 

Preriscaldate il forno a 120°

Io uso massaggiare i pezzi di carne con l’olio e con il rosmarino.

Adagiate la carne in una teglia o pirofila, aggiungete la carota precedentemente tagliata a rondelle non troppo sottili ed il sedano anche esso a pezzettini, il sale e lo spicchio d’aglio rigorosamente vestito.

Cuocete a temperatura non più alta di 120° per almeno 2 ore, a metà cottura sfumate con il vino bianco.

Nel frattempo, preparatè il patè di olive, frullatele con un filo d’olio e del sale. Riponetelo in frigorifero.

Per i friggitelli, dopo averli lavati accuratamente, cuoceteli in padella con un filo d’olio, sale e un pomodorino a pezzettini, precedentemente spellato.

Per i fiori di zucca, dopo averli lavati e asciugati benissimo!!! spenellateli con dell’olio e salateli.

La ricetta del pane la trovate nel post dedicato alla curcuma.

Quando l’arrosto avrà finito la sua cottura, fatelo raffreddare, mi raccomando NON all’aperto ma in frigorifero, per evitare le proliferazioni batteriche!

Una volta raffreddato, affettatelo molto sottilmente, formate come delle roselline (come nella foto).

Portate il forno a 200° ed infornate i fiori di zucca finchè non saranno dorati.

Adesso non resta che impiattare, formate un cerchio con le roselline d’arrosto, al centro posizionate una fettina di pane magari tostato, sul quale adagerete un cucchiaino di patè di olive, i friggitelli ed in fine il fiore di zucca croccante.

Condite la carne con il suo fondo di cottura.